27 GENNAIO GIORNATA DELLA MEMORIA

“Cosa ricorderemo nel 3023?”
“E ma Dirigente ha sbagliato l’anno, siamo ancora nel Duemila!”
“No, non ho sbagliato l’anno né il millennio, indipendentemente dal giorno e dal momento il nostro pensiero si sposta sull’azione che ho nominato: cosa ricorderemo? Chi si ricorderà cosa è successo più di mille anni prima?”
“Nessuno si ricorderà nulla, Dirigente!”
“È qui che sbagliamo: se ognuno di noi trasmetterà il ricordo di quello che è accaduto e di quello che noi abbiamo fatto negli anni successivi, ossia commemorarlo e ricordarlo, a coloro che sono più piccoli di noi allora c’è la speranza che i più piccoli, ogni anno, faranno così a loro volta. È questo che è importante le Vostre e le Nostre azioni: ricordare, portare nel mondo e nella società ancora una volta il ricordo di tante
persone che hanno perso la vita in maniera ingiusta e innocente, per delle idee che impedivano loro di vivere la loro vita.
Dobbiamo ricorda chi ha fatto cosa, chi è morto, come è morto e dove.
Dobbiamo ricordare i loro sogni, le loro vite, sconfiggere la loro morte e consegnarli al futuro, a quel bambino che nel 3023 si chiederà cosa accadde il 27 gennaio del 1945 e quel bambino dovrà a vere la possibilità di ricordare questo:
“Il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa nel corso dell’offensiva Vistola- Oder durante la II Guerra Mondiale contro la Germania arrivano nella città della Polonia Oświęcim, meglio nota come Auschwitz. Ciò che trovarono e chi trovarono non si può
esprimere a parole perché l’orrore ai loro occhi si mostrò per quello che era: morte.
Fucilazioni, deportazioni, lavoro forzato, forni crematori, camere a gas uccisero moltissime famiglie di origine ebraica, di origine rom e sinti, oppositori politici, omosessuali, persone affette da malformazioni ed handicap. Il tutto ordito in un piano folle che prevedeva la pulizia
etnica per la nascita della nuova razza ariana.
Il mondo attraverso gli occhi dei soldati russi seppe dell’orrore che si era consumato negli anni dell’hitlerismo in Germania, un orrore cui si doveva dare una fine e un rispetto imperituro.
E oltre al rispetto, tutti questi morti meritano il ricordo eterno.”
Ecco cosa deve sapere un bambino del Tremila, ma quel bambino saprà che anche Voi oggi, il 27 gennaio del 2023, avete ricordato e commemorato insieme alle Vostre maestre e ai Vostri maestri e a tutto il mondo ciò che avvenne 78 anni prima.”
“Sì, abbiamo fatto tanti lavoretti, Dirigente.”
“Sappiate anche, care bambine e cari bambini miei, che la Repubblica italiana ha istituito la Giornata della
Memoria già nel 2000 e il testo della Legge recita così “La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico),le leggi razziale, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e
schieramenti diversi, si sono opposti alo sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
“E poi, Dirigente?”
“E poi il 1° novembre del 2005 l’Assemblea delle Nazioni Unite nella 42esima plenaria vota e approva la Risoluzione 60/7 istituendo la data del 27 gennaio come “Giornata della Memoria dell’Olocausto a livello internazionale”.”
“Dirigente, io lo dirò al mio cugino piccolino così lui lo dirà al suo cugino più piccolo e così per sempre. ”
“Sì, bisogna ricordare sempre, affinché non accada mai più.”

 

IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.ssa Luigina Dongiovanni

 

 

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